18 mag 2008

Di Pietro censurato in Parlamento!!!

QUESTA E' DITTATURA SANA !!!!

MA AVETE SENTITO !!! NON POSSO STARE ZITTO DI FRONTE A QUESTA SCHIFEZZA IMMONDA!!!

.....dipende da quello che si dice.......

NON SI PUO' TOLLERARE NE PERMETTERE CHE UNA PERSONA VENGA FATTA ZITTIRE PER QUELLO CHE DICE !!!

E' LA FINE !!! ma come dice Grillo ...... verso la catastrofe però con allegria!



16 mag 2008

Fede costa agli italiani 350.000 euro al giorno. Dal primo gennaio 2006, con effetto retroattivo.
La Corte di Giustizia Europea ha condannato l'Italia a una multa di circa 130 milioni di euro all'anno se Rete 4 non cederà a Europa 7 le frequenze che Testa d'Asfalto ha in concessione dallo Stato. Per l'Europa l'assegnazione delle frequenze in Italia non rispetta la libera prestazione dei servizi e non ha criteri di selezione obiettivi.
La sentenza europea è la terza a favore di Europa 7 dopo quelle della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato. Testa d'Asfalto toglie l'ICI, ma introduce il canone Fede. Non ci sono conflitti di interessi? Perchè gli italiani devono pagare per guardare Fido Bau ogni sera? Se il concessionario pubblico di tre reti nazionali Testa d'Asfalto non sposterà Rete 4 sul satellite gli italiani alla fine del suo prossimo glorioso quinquennio pagheranno circa UN MILIARDO di euro di multa considerando gli arretrati.
Testa d'Asfalto è un genio, oltre alla concessione pubblica, la pubblicità a pagamento su tre reti avute in eredità da Craxi, avrà anche il finanziamento pubblico. Il ministero delle Comunicazioni non c'è più. In realtà non c'era neppure prima. Gentiloni potrà dedicarsi di più al tennis con Ermete invece di passare lunghi week end ad Arcore.
L' Agcom con il supporto del PD e della Repubblica e della Finocchiaro e di Topo Gigio è impegnata a tempo pieno sul pericoloso Travaglio. Se pò fà. Con i nostri soldi se pò fà.
Per sapere quanto stiamo versando al Presidente del Consiglio per non applicare le sentenze su Rete 4 scaricate e diffondete il banner. E' bello contribuire al successo economico di Testa d'Asfalto con le nostre tasse.

Diffondi l'iniziativa


tratto da beppegrillo.it

x approfondimenti

12 mag 2008

theHand scarabocchia il V2day

Volevo ringraziare di cuore Maurizio Di Bona in arte "The Hand", per il tempo che ci ha concesso e per il regalo che ci ha fatto!!
Il nostro logo personalizzato per l'associazione raffigurante il beppe nazionale con il nostro orsetto simbolo di Biella.
Non ci rimane che contraccambiare il favore raccontando un pò di lui e della sua arte.

Maurizio è nato a Napoli nel 1971. Si occupa in ordine sparso di fumetto, rockstars, filosofia, letteratoura, cinema e grafica web.
Ha realizzato le immagini per il merchandise ufficiale dei Cranberries (Stars tour 2002), di Dolores O'Riordan (AYL tour 2008) e quello dell'attrice Gillian Anderson (We Must Be Theyr Voice 2005), la Dana Scully della serie televisiva X-files.
Ha pubblicato Chi Ha Paura di Giordano Bruno (2006) e i diari grafici Scarabocchio Ergo Sum (2007) e Scarabocchio Ergo Sum 2 (2008), raccolte di gran parte del materiale edito e inedito prodotto negli ultimi anni di disegno "matto e disperatissimo".
Ha disegnato per Beppe Grillo il calendario dei Santi Laici (2007 e 2008) ed illustrato sempre per Grillo i libri Schiavi Moderni (2007) e La Settimana (2008).


Questo è il suo sito ufficiale: http://www.thehand.it/
e il suo canale Youtube: http://it.youtube.com/user/thehand71

Il nuovo logo personalizzato (come potete vedere in alto nel sito) che ci ha donato ci ha lasciato a bocca aperta e per questo non smetteremo mai di ringraziarlo.

Maurizio combatte anche una battaglia che tutti noi condividiamo, molto inerente al V2-Day!
Cioè la libertà d'informazione, infatti dopo mille censure a cui è stato sottoposto sta cercando si slegarsi dal mondo della grande distribuzione che toglie la biro a chi scrive troppo e di cose a di cui non si deve parlare,attraverso internet.
Grazie Maurizio

11 mag 2008

Evvive evviva è nato il Governo Ombra!!

tratto da un intervento di P.Gomez sul suo blog
http://www.voglioscendere.ilcannocchiale.it/

Evviva, evviva è nato il governo ombra. Waterloo Veltroni lo ha presentato ieri in pompa magna: nove donne, su 21 ministri. Un ministro-sindaco (Sergio Chiamparino) che si occuperà di riforme e uno intellettuale e scrittore (Vincenzo Cerami) che seguirà i beni culturali. Fuori invece tutti i radicali, l'Italia dei Valori e Massimo D'Alema.

Veltroni durante la conferenza stampa ha spiegato: «Credo che sia dovere dell'opposizione non quello di dire soltanto dei no, ma di formulare proposte alternative. Per questo è nato il governo-ombra». Una bella frase che sorvola però su un particolare. Nelle democrazie parlamentari il primo compito dell'opposizione non è quello di dire no o di avanzare controproposte. La funzione principale è invece quella del controllo sull'attività della maggioranza. Prima della magistratura e della stampa è la minoranza il vero cane da guardia del potere. O almeno lo dovrebbe essere.

In Inghilterra, dove gli esecutivi ombra sono di fatto istituzionalizzati, il momento in cui le opposizioni fanno sentire realmente la loro voce è quello delle interrogazioni. Ogni ministro ombra pone domande al proprio corrispettivo "ufficiale". E, una volta alla settimana, il capo della minoranza ha il diritto di fare lo stesso con il primo ministro. Solo che a differenza del nostro question time, a Westminister lo si fa a sorpresa, con domande orali (al massimo sei) e senza possibilità di risposta scritta. Da noi, invece, premier e ministri in parlamento non ci vanno quasi mai. E il question time vive prevalentemente di scartoffie, sottosegretari e sonnacchiose dirette televisive. Anche per questo, guardando queste camere formate non dagli eletti dal popolo, ma dai nominati dalle segreterie dei partiti, la sensazione sempre più forte è quella di trovarsi di fronte non a una democrazia compiuta, ma solo a una sua malriuscita caricatura.

aiuto :-(
help italy.................

9 mag 2008

Berlusconi parla in inglese con Bush

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4 mag 2008

Discorso sul PIL di Robert Kennedy del 18 Marzo 1968

l 18 Marzo del 1968 Robert Kennedy pronunciava, presso l'università del Kansas, un discorso nel quale evidenziava -tra l'altro- l'inadeguatezza del PIL come indicatore del benessere delle nazioni economicamente sviluppate.

Tre mesi dopo veniva ucciso durante la sua campagna elettorale che lo avrebbe probabilmente portato a divenire Presidente degli Stati Uniti d'America.


Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell'ammassare senza fine beni terreni.

Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell'indice Dow-Jpnes, nè i successi del paese sulla base del Prodotto Interno Lordo.

Il PIL comprende anche l'inquinamento dell'aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.

Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.

Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l'intelligenza del nostro dibattere o l'onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell'equità nei rapporti fra di noi.

Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.

Può dirci tutto sull'America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani.

(Robert Kennedy)