31 mar 2012

Social Media

Ciao a tutti!
Ultimamente mi sto informando per partecipare ad un corso di Social Media Marketing & Tourism Marketing.
Credo sia un nuovo sbocco lavorativo per il futuro, vista la nuova natura del web 2.0, basato molto di più sull'ascolto e l'interazione.
Molto attivi sul settore ho notato quelli del NinjaMarketing, davvero un sito interessante e dal buon gusto grafico e attrattivo.
I social media avranno un ruolo sicuramente importante nei prossimi anni e dovranno essere sempre maggiormente seguiti dalle aziende per la promozione del brand e per verifiche pressoché in tempo reale sulla reputazione del marchio.
L'evoluzione maggiore è sicuramente per il settore turistico, che vede crescere in maniera esponenziale i contenuti e l'interazione con i vari blog e molto altro.

Dunque non mi resta che scegliere!



18 mar 2012

TAV - Qualcuno risponderà? Episodio2


link:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/16/tutte-obiezioni-punti-governo-mercalli-opera-dannosa-costosa/197601/

di Luca Mercalli

E così il governo tira finalmente fuori alcune risposte ai dubbi sul Tav Torino-Lione. Posto che una seria valutazione non si fa a colpi di comunicati e dibattito sui giornali, ma attivando una apposita commissione tecnica indipendente, accenniamo qui ad alcune obiezioni. Secondo il team tecnico della Comunità montana Valli Susa e Sangone, i 14 punti appaiono “affrettati, superficiali, parziali e qua e là inesatti; in ogni caso mancano i riferimenti agli studi che dovrebbero esserne la base e che, se esistono, continuano a essere coperti da segreto di Stato”. Il riferimento alla riduzione delle emissioni di gas serra e ai benefici ambientali dell’opera non è credibile, in quanto la letteratura scientifica internazionale attribuisce a opere simili pessime prestazioni energetiche e qui si afferma il contrario senza fornire un’Analisi del Ciclo di Vita (LCA) o un semplice bilancio di carbonio verificabile, invocati da anni.

Il nuovo tunnel di base, tra energia e materie prime spese in fase di realizzazione ed energia di gestione, inclusa quella per il raffreddamento dell’elevata temperatura interna alla roccia, produrrebbe più emissioni della linea storica a pieno carico di merci e passeggeri, in palese contrasto con gli obiettivi europei di efficienza energetica 20-20-20. Per limitare l’impatto psicologico e diluire quello finanziario a carico dei contribuenti si tende nei 14 punti a frammentare l’opera in sezioni indipendenti più piccole, che tuttavia non permetterebbero da sole di raggiungere le prestazioni promesse.

Un esempio: si dichiara una riduzione dei tempi di percorrenza tra Torino e Chambéry pari a 79 minuti, solo grazie al nuovo tunnel di base, rimanendo invariati i raccordi. Ma tale risultato è irraggiungibile senza la realizzazione dell’intera tratta, in quanto implicherebbe velocità prossime ai 500 km/h in tunnel a fronte di una velocità di progetto di 220 km/h. Delle tre ore di riduzione tempi di percorrenza sulla tratta Parigi-Milano enunciate al punto 6, già ora circa 40 minuti sarebbero recuperabili facendo transitare i Tgv sulla nuova e sottoutilizzata linea ad alta velocità Torino-Milano, sulla quale tuttavia i treni francesi non sono ammessi per discutibili scelte sui sistemi di segnalamento, che pure l’Europa individua come primo fattore da armonizzare per le reti transeuropee. Al punto 11 si arriva addirittura ad affermare che “il progetto non genera danni ambientali diretti ed indiretti” il che è ovviamente impossibile, un’opera di questo genere presenta inevitabilmente enormi criticità ambientali e sanitarie, evidenziate perfino nelle relazioni progettuali Ltf, che si può tentare di mitigare e compensare, ma non certo eliminare. L’unico modo per non avere impatti “nel delicato ambiente alpino” è lasciarlo indisturbato!

I posti di lavoro promessi, oltre che sovrastimati, riguarderebbero principalmente gli scavi in galleria, dunque notoriamente temporanei, insalubri e di modesta qualificazione professionale, in genere coperti da emigrati da paesi in via di sviluppo. Le prestazioni della linea esistente vengono minimizzate sulla base della vetustà e non delle sue effettive capacità. Nel 2010 infatti la linea attuale è stata utilizzata a meno del 12% delle sue potenzialità. Un tunnel è un tunnel, non può essere né vecchio né nuovo allorché svolge la sua funzione di condotto. Il Frejus, benché ultimato nel 1871, a differenza di quanto affermato al punto 8 “dove non entrano i containers oggi in uso per il trasporto merci” è stato recentemente ampliato per consentire il passaggio di container a sagoma GB1 (standard europeo), spendendo poco meno di 400 milioni di euro. Non è chiaro perché il collaudo tardi ancora o, se c’è stato, perché permangano i limiti preesistenti ai lavori. Quanto alla pendenza della linea storica, indicata al punto 6 nel 33 per mille, si rileva che il valore medio è attorno al 20 per mille, e solo 1 km raggiunge il 31 per mille e non il 33. L’energia spesa per raggiungere la quota massima del tunnel del Frejus a 1335 metri viene inoltre in buona parte recuperata nel tratto di discesa.

Si ricorda che negli Stati Uniti l’unico tunnel che attraversa il Continental Divide nelle Montagne Rocciose del Colorado, il Moffat Tunnel, lungo 10 km, è a binario unico e culmina a ben 2817 m, e dal 1928 viene ritenuto ancora perfettamente efficiente.

In conclusione: c’è già una ferrovia funzionante lungi da essere paragonata a una macchina da scrivere nell’era del computer; l’attuale domanda di trasporto è enormemente inferiore alla capacità della linea; costruire un’altra linea in megatunnel costa una cifra spropositata in un momento così critico per la nostra economia; l’Europa non ci ha imposto niente, tant’è che non ha ancora deciso se finanziare o meno il tunnel di base; la valutazione di impatto ambientale dell’intero progetto non è mai stata effettuata; l’analisi completa costi-benefici non è ancora stata pubblicata; il bilancio energetico non è disponibile. E nel frattempo, intorno alla torta si affollano anche troppi commensali, tutti interessati a partire con i lavori, non importa come, purché si cominci a scavare.

da Il Fatto Quotidiano del 15 marzo 2012

3 mar 2012

TAV - Qualcuno risponderà?

La Tav (Treni ad Alta Velocità) è una enorme bufala.
Qualsiasi discussione che porti come tema centrale lavori di interesse nazionale, dovrebbe essere posta secondo canoni di democrazia partecipata e attiva. Lo stato dovrebbe essere garante della pluralità al tavolo della discussione e vigilare affinché il risultato sia il migliore per l'ambiente e per il bene comune.
Ecco nulla di tutto ciò sta accadendo per quanto riguarda la Tav e ciò è molto preoccupante per la democrazia in primis, vista l'enorme corruzione presente in Italia e proprio visti i precedenti della Tav in Toscana, così rimaniamo in tema.
La Tav costa in Francia 10 milioni a Km mentre da noi 73. Come mai?

Passiamo a due dati tecnici. Il progetto è vecchio, è di 20 anni fa, prima pensato per il traffico passeggeri (calato drasticamente tra Francia e Italia, tant'è che il treno prima esistente Torino/Lione è stato soppresso) poi pensato allora per le merci che però dal 2000 sono, secondo dati del' Ufficio Federali Trasporti Svizzero, diminuiti da 8 milioni di tonnellate di merci contro i 2 milioni e mezzo attuali.
Ma a questa domanda chi da una risposta? E' ovvio che è dovuta.
Siamo già collegati alla Francia tramite il Frejus e la Torino/Modane, che potrebbe portare fino a 20 milioni di merci a pieno regime, se fosse necessario ma merci non ce ne sono.
Qualcuno a questi mezzi finti politotecnici può spiegare che il mercato è già orientato da tutt'altra parte, la Cina gli ricorda qualcosa? Chiaramente la "transiberiana" che collegherebbe Lisbona a Kiew passando per Torino è una mega stronzata colossale non serve aggiungere ulteriori argomenti a mio avviso.
Non rispondere a queste domande si può, ribadisco? Si che si può. E' chiaro che se qualcuno mai rispondesse si tirerebbe la zappa sui piedi ed è così infatti che nascono i partito preso: "si deve fare perchè si deve fare!?" , non argomentando ovviamente i dubbi crescono a dismisura, tant'è che l'appalto è della CMC di Ravenna, cooperativa rossa.




Link:
- http://www.greenstyle.it/alta-velocita-leconomist-si-schiera-con-i-no-tav-5128.html (Economist)
- http://www.eilmensile.it/2012/03/01/tav-mercalli-lopera-e-inutile-le-violenze-coprono-questo-fatto/ (Luca Mercalli)
- http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-8bdec216-866a-4a88-990d-5d7efca69ccc.html (Report - L'utilità della Tav)
- http://www.beppegrillo.it/battaglie/no_tav.php (blog di Beppe Grillo)

Ora scegliete voi, sono cialtroni o tecnici? Monti oggi ha detto che l'opera sa da fare.