Premesse: No Tav - episodio 1
No Tav - episodio 2
di Andrea Malan
"Berlino frena i treni ad alta velocità. In un'intervista al periodico «Wirtschaftswoche» il presidente delle ferrovie tedesche, Rudiger Grube, ha annunciato che la prossima generazione degli Ice - equivalenti ai TGV francesi e agli Etr 500 italiani - non viaggerà più a 300 chilometri all'ora, ma "solo" a 250. «Per la Germania la velocità di 250 chilometri all'ora è più che sufficiente - ha spiegato Grube -, tanto più che le tratte dove gli Ice possono raggiungere i 300 all'ora sono solo due: Colonia-Francoforte e Norimberga-Ingolstadt».
Leggendo queste parole il dubbio viene da se, ma che cosa spacciano per verità? Semplicemente balle! Il rapporto costi benefici non raggiunge i traguardi da loro stessi tanto paventati. Sta per accadere in Germania cioè un paese con pochi rivali al mondo per competenze e tecnologie. Ad ogni modo la sicurezza e i minor costi di manutenzione, quindi rapporto qualità/prezzo per dirla in soldoni, sono molto più importanti, tanto più che le tratte in cui è raggiungibile tale velocità sono pochissime, ma continuiamo:
...Costruirne di nuove costerebbe troppo. Il rallentamento da 300 a 250 della velocità massima comporta una serie di vantaggi: minor costo di produzione e di manutenzione dei treni, e minor costo di manutenzione delle linee. Grube ha inoltre ricordato che la minore velocità riduce i ritardi dovuti alle perturbazioni del traffico, e rende più facile il rispetto delle coincidenze.
Meno velocità in cambio di maggiore affidabilità, insomma. La strategia annunciata da Grube rappresenta un dietrofront rispetto a quella del suo predecessore, Hartmut Medhorn; secondo Grube, inoltre, è stata oggetto di accese discussioni all'interno della società, soprattutto con i vertici della divisione che gestisce il traffico a lunga percorrenza.
La Deutsche Bahn ha assegnato l'anno scorso alla Siemens una commessa da 6 miliardi di euro per 220 nuovi treni Ice, che dovrebbero entrare in servizio entro il 2020 in sostituzione di quelli di prima e seconda generazione e anche degli attuali convogli Intercity; la loro velocità - è già stato annunciato - sarà di 230 o 250 chilometri l'ora a seconda del tipo. Secondo «Wirtschaftswoche» anche la francese Sncf avrebbe per ora deciso di rinunciare al previsto aumento della velocità massima dei Tgv dagli attuali 300-320 kmh a 350....
Inizia la Germania ma sembra allora che anche la Francia ci stia pensando, Francia pioniera dell'alta velocità con i suoi Tgv. I tedesci mettono poi sul piatto 6 miliardi per il rinnovo della piattaforma esistente, parlano di Intercity, quindi trasporto locale più che di lunghe tratte. E' sempre la solita storia del viaggiatore bisognoso, cioè che avrebbe bisogno di essere a Torino o a Lione in 15 minuti anziché in 21 (sparo a caso ma i guadagni in tempo sulle tratte sono minimi), poniamo che però siano fondamentali questi pochi minuti in meno, ma se devo essere a Lione una volta all'anno tutto questo non ha senso, magari lo stesso viaggiatore deve essere in media al mese molte più volte a distanze di 30 km da dove abita, dove è servito malissimo e neanche a volte dai mezzi pubblici su ruota.
Ma quanto si perde davvero ad andare un po' più piano? Nel caso del nostro Paese, per esempio, le due tratte più lunghe che i treni possono percorrere a 300 all'ora sono quelle da Tavazzano (tra Milano e Lodi) a Modena (circa 150 chilometri) e tra Roma e Napoli (poco meno di 200). Su 150 chilometri di percorso la perdita di tempo rallentando da 300 a 250 all'ora è di sei minuti, che può essere compensata in parte da una maggiore accelerazione. Tenuto conto che da Bologna a Firenze la differenza è irrisoria e che da Firenze a Roma la linea è comunque limitata a 250 all'ora, la perdita di tempo da Milano a Roma sarebbe dunque compresa tra i 5 e i 10 minuti."
Episodio 4 presto in uscita, purtroppo..stay tuned.