10 feb 2009
“ORA BASTA!”. 14 FEBBRAIO A PIAZZA NAVONA CONTRO LA DITTATURA OSCURANTISTA
Pur di imporre questa legge khomeinista, Berlusconi ha dichiarato che intende sovvertire la Costituzione italiana.
E’arrivato ad oltraggiare una delle costituzioni più democratiche del mondo, la nostra, definendola “filosovietica”, mentre non perde occasioni per elogiare il suo “amico Putin”, ex-dirigente del Kgb. Al governo Berlusconi che ha ormai dichiarato guerra alla Costituzione repubblicana, è dovere democratico di ogni cittadino opporre un fermo “ora basta!”.
Per dire sì alla vita e no alla tortura, per dire sì alla Costituzione e no al progetto di dittatura oscurantista, per dire sì al Presidente che sostiene la Costituzione contro chi la viola, la svilisce, la insulta, chiediamo a tutti i democratici di auto-organizzarsi per una grande e pacifica manifestazione, senza bandiere di partito, solo con la passione e l’impegno civile di liberi cittadini, a Roma, a piazza Navona, sabato 14 febbraio alle ore 15.
Passa parola, la democrazia dipende anche da te
http://temi.repubblica.it/micromega-online/ora-basta-14-febbraio-a-piazza-navona-contro-la-dittatura-oscurantista/
9 feb 2009
Buona notte....Eluana.
Non credo servano altre parole o immagini.....
Solo silenzio e rispetto per le decisioni e il dolore di una famiglia.
7 feb 2009
VAFFANCULO!!!!
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4 feb 2009
Gian Antonio Stella - La Corte dei Conti
Siamo alle solite. Ecco la politica che vuole entrare in tutti gli organi di controllo.
Non basta quello che vogliono fare con la riforma della giustizia, adesso anche con la Corte dei Conti!
Ma non si dice che dove c'è politica c'è MARCIO?
Stanno trasformando l' italia in un minuscolo paese mafioso e schiavo di pochi, bisogna che ci svegliamo.
Questi cioccolatai dei nostri politici non pensano minimamente ai salari o a come far superare la fine del mese ai cittadini, pensano unicamente ma solo unicamente a salvarsi il culo dalla galera o bloccare la magistratura nel suo normale corso.
Da adesso grazie a un emendamento della legge Brunetta, Carlo Vizzini (PDL) viene sembrato l' auto-governo del Corte dei Conti. In sostanza il governo o la parte politica che governerà deciderà il presidente che DA SOLO DECIDERA' sulla carriera e stipendi dei magistrati....
Per farla breve un uomo messo li dalla politica deciderà QUANTO UN magistrato potrà guadagnare (visto l' abolizione del tetto sul cumulo dello stipendio di 289mila euro per gli alti dirigenti ministeriali), DUNQUE D'ORA IN POI IL GOVERNO COMANDA E LA MAGISTRATURA SARA' SOTTOPOSTA AD UN RICATTO ..... VUOI I SOLDI ALLORA COMPORTATI BENE!!!
3 feb 2009
Il ministro Tremonti in fuga a Davos
Queste sono le nostre persone guida...i nostri uomini di governo.
IN FUGA!
Cosa accadrebbe se queste persone fossero per un giorno sottoposti alle terribili domande dei giornalisti stranieri?
E magari costretti anche a rispondere....???
Sarebbe credo molto bello, più bello che un programma di cabaret o un film comico. Immaginate Veltroni che risponde a domande tipo:
"Veltroni aveva promesso di non candidare pregiudicati in parlamento, perchè invece lo ha fatto?"
o anche a mister Maroni:
"Signor ministro come mai ha morso una gamba di un poliziotto?"
Non dico di fare domande serie su come magari risollevare un paese in rovina, non vorrei spremerli troppo, ma almeno queste sulle loro promesse e comportamenti almeno quelle si.
Potremmo vedere finalmente un italiano vincere i 100 metri!!!
Me li vedo già i titoli dei giornali....
Schifani medaglia d'oro alle Olimpiadi sui 100 metri! Battuto Bolt!!
1 feb 2009
Addio Giuseppe Gatì....

Un ragazzo libero
Scritto da Salvatore Borsellino
Sabato 31 Gennaio 2009 21:42
Mi ha telefonato un minuto fa Sonia Alfano, con la voce rotta, mi ha detto che è morto Giuseppe Gatì, un ragazzo libero, un ragazzo coraggioso, un ragazzo che qualche settimana fa aveva contestato Vittorio Sgarbi presso la biblioteca comunale di Agrigento.
Quello che successe allora ve lo faccio raccontare da lui stesso.
Con alcuni amici l’altro giorno mi sono recato presso la biblioteca comunale di Agrigento per contestare con volantini e videocamera Vittorio Sgarbi. Ci siamo soffermati su due punti in particolare: la condanna in via definitiva per truffa aggravata ai danni dello stato, e quella in primo e secondo grado, poi andata prescritta, per diffamazione del giudice Caselli. Dopo quasi due ore di ritardo ecco che arriva, in sala la gente rumoreggia e fischia. Subito dopo aver preso la parola, naturalmente con qualche volgarità annessa, inizia la nostra contestazione. Nel video non si vedono o sentono certe cose. Sono stato subito preso e spintonato da un vigile, mentre qualcuno tra la folla mi rifilava calci e insulti. Sgarbi, prima chiedeva che venisse sottratta la videcamera alla mia amica, e dopo cercava lui stesso di impossessarsene.
Ma è importante sapere cosa succede dopo. I miei amici vanno via perchè impauriti, mentre io vengo trattenuto dai vigili. Si avvicina un uomo in borghese, che dice di appartenere alle forze dell’ordine e cerca di perquisirmi perchè vuole la videocamera (che ha portato via la mia amica). Io dico che non puo’ farlo e lui mi minaccia e mi mette le mani addosso. Arriva un altro personaggio, e minaccia di farmela pagare, ma i vigili lotengono lontano. Dopo vengo preso e portato in una sala appartata della biblioteca, dove la polizia prende i miei documenti e il telefonino. Chiedo di vedere un avvocato (ce n’era addirittura uno in sala che voleva difendermi), per conoscere i miei diritti, ma mi rispondono di no. Mi identificano piu volte e mi perquisiscono. Poi mi intimano di chiamare i miei amici, per farsi consegnare la videocamera, ma io mi rifiuto. Arriva di nuovo il presunto appartenente alle forze dell’ordine in borghese e mi dice sottovoce che lui dirà di esser stato aggredito e minacciato da me. Non mi fanno parlare, non mi posso difendere. Dopo oltre un’ora e mezza mi dicono che non ci sono elementi per essere trattenuto ulteriormente, mi fanno fermare il verbale di perquisizione e mi congedano con una frase che non posso dimenticare: “Devi capire che ti sei messo contro Sgarbi, che è stato onorevole e ministro…”.
Quando mi ha telefonato Sonia stavo lavorando al computer. come 17 anni fa, quando mi chiamò mia moglie e mi disse che stavano dicendo alla televisione che c'era stato un attentato a Palermo, in Via D'Amelio. Ho provato una sensazione troppo simile a quella di allora.
Si, lo so, è una cosa diversa, allora era stato una attentato, un attentato che aveva provocato una strage. Questa volta dicono che è stato un filo scoperto, un filo sul quale sembra che Giuseppe abbia camminato mentre lavorava vicino a un silos pieno di latte. L'autopsia dirà se le cose sono andate come si leggen in questo momento nelle prime notizie di agenzia.
Ma io sento un nodo alla gola che non si scioglie. E' morto un ragazzo coraggioso, un ragazzo libero, un ragazzo che aveva il coraggio delle sue idee e le gridava in faccia senza timore anche ad un pregiudicato travestito da sindaco e protetto dalla forza pubblica e dai suoi amici, che hanno preso quel ragazzo a calci e pugni,
Questa è la legalità ad Agrigento, essere forti con i deboli e deboli con i forti. ma questo ragazzo non era debole, era più forte di tutti noi, era una ragazzo che aveva il coraggio di fare quello che tutti noi doveremmo fare. Non assistere in silenzio a quello che sta accadendo in Italia, allo scempio della nostra Costituzione, all'assassinio senza spargimeto di sangue di magistrati, alla distruzione della nostra democrezia, ma gridare dovunque la nostra protesta, la nostra rabbia, la nostra voglia di Giustizia.
Adesso Giuseppe, grideremo anche per te, te lo promettiamo, e la nostra rabbia diventerà più forte, più forte di tutto, non riusciranno più a fermarci.
post precedente: Contestato Sgarbi ad Agrigento
ADDIO GIUSEPPE RAGAZZO LIBERO