29 gen 2012

APPLE cambi TU o cambio IO

fonte link originale:
http://www.nytimes.com/2012/01/26/business/ieconomy-apples-ipad-and-the-human-costs-for-workers-in-china.html?_r=3&pagewanted=all

link alternativo:
http://www.corriere.it/esteri/12_gennaio_26/apple-salom_a2c196d2-4802-11e1-9901-97592fb91505.shtml

Apple  cambi TU o cambio IO?
Sono un grande appassionato della mela e credo che tutti i miei amici ne siano al corrente ma sarò chiarissimo, se le cose non cambiano e in fretta, con risultati reali e tangibili, io sono disposto a cambiare opinione su questo marchio.
Io non voglio prodotti realizzati dove le persone sono trattate come animali. Ho apprezzato l'impegno (seppur ancora troppo basso) messo in atto dall'azienda di Cupertino per la riduzione del suo impatto ambientale in alcuni settori, ma non in tutti come l'utilizzo di fonti rinnovabili per alimentazione dei suoi nuovi e vecchi server.

Io voglio dei prodotti che rispettino ambiente, manodopera cioè le persone e che siano veramente verdi.
Quindi verdi in tutti i campi:
- GEOSFERA (acqua, aria, suolo e clima)
- BIOSFERA (il nostro corpo ma anche animali e piante )
- SOCIOSFERA (condizioni umane e dei lavoratori)

Consiglio un libro che ho letto ultimamente al riguardo "Intelligenza Ecologica".
In questo link troverete un'esauriente spiegazione trovata su un altro blog:
http://gianlucasantini.blogspot.com/2012/01/intelligenza-ecologica.html


Terra chiama Monti....... aspettiamo risposte.


So benissimo che Monti è incalzato dallo stesso parlamento di prima di puttane e corrotti....
ma li metta con la mani al muro...spieghi agli italiani cosa si dovrebbe fare, i soldi che si potrebbero ricavare.....abbia le palle! E non solo in europa... grazie.

27 gen 2012

GIORNATA DELLA MEMORIA



GIORNATA DELLA MEMORIA "Ogni tempo ha il suo fascismo. A questo si arriva in molti modi, non necessariamente col terrore dell'intimidazione poliziesca, ma anche negando e distorcendo l'informazione, inquinando la giustizia, paralizzando la scuola, diffondendo in molti sottili modi la nostalgia per un mondo in cui regnava sovrano l'ordine." (Primo Levi)

13 gen 2012

La Santanché, ovvero la polizza di Monti

L’avrete rivista anche voi, Daniela Santanché. Del resto era impossibile non vederla. Era ovunque: Lerner, Floris, Santoro. Si potrebbe sollevare un dibattito sulla opportunità della sua presenza in studio, che infatti sta generando polemiche (al punto che Lerner ha dovuto “spiegarne” la presenza). Fa ascolti, la Santanché? Fa dibattito? O fa solo disgusto? 




Qui però voglio dire altro. Ovvero che rivederla in tivù, ascoltarla o anche solo guardarla, ha dato nuovamente prova di come l’intoccabilità (e la santificazione) di cui gode Monti sia figlia di anni e anni in cui nel piccolo schermo c’era (c’era?) questa gente arrogante, volgare e improponibile. E l’abitudine al Disastro è divenuta tale per cui, oggi, qualsiasi cosa appena appena garbata – anche se terribile – ci (gli, vi) sembra non solo accettabile. Ma quasi bella. E, peggio, “giusta”.

Ecco perché non si può attaccare, o anche solo criticare, Monti. Perché, da destra come e soprattutto da “sinistra”, arrivano i buonisti e i pompieristi a dirti che “non esistevano alternative”, “se fai così sei un disfattista demagogo“, “come facevi ad andare al voto con una legge elettorale e uno spread così?”, “se ti lamenti allora rivuoi Berlusconi“, “sai solo criticare e non ti sta mai bene niente”. I ricatti, e le liturgie dei Salvatori della Patria in servizio permanente, sono sempre questi e sempre gli stessi. Ti sciorinano i pregi del migliorista Napolitano, fanno i maestrini di diritto,  ti citano perfino l’articolo di Francesco Merlo (Merloooooooooo) come esempio di giornalismo. Rinnovandoti l’invito, o più che altro l’ordine, a non lamentarti: “C’è in gioco il bene del Paese, occorre fare sacrifici, basta col populismo“.

Viviamo il paradosso, terribile e frustrante, per cui ormai è illecita anche la lamentela. O il giornalismo scomodo: se con Berlusconi essere contro era figo (e ciò nonostante lo erano in pochi), adesso essere contro è impopolare. E se ti capita – e ti capita – di scoprire magagne su magagne, da Malinconico a Patroni Griffi, da Passera alla riforma previdenziale (s)fascista, tu fai il gioco sporco e poi – poi – spuntano le varie Repubblica ad alzare il ditino per sentenziare: “Eh, ha fatto bene Malinconico a dimettersi. Visto che bel governo giusto? Ammette pure i propri sbagli. Mica come l’altro“. Certo, “mica come l’altro”, siamo d’accordo: ma tu – giornalista, cittadino, elettore piddino – dov’eri quando qualcuno lo scopriva, il caso Malinconico? Che facevi, a parte celebrare il Regno del Robot in Loden e della sua claque finto-piangente?

Dal colpo di Stato (Berlusconi) al colpo di sonno (Monti), come ha scritto Marco Travaglio. Perché? Perché i Berlusconi e le Santanché ci hanno abituato a un tale livello di cloaca che passare da un’Apocalisse a un Disastro ci sembra un Carnevale. Quanti distinguo che si leggono, adesso. Persino dopo ieri, quando in un colpo solo due porcate allucinanti ci hanno ricordato che la nostra democrazia non sta forse benissimo, indignarsi appariva indelicato. Spuntavano gli indignati a giorni alterni, puntuali e sobri, propaggini enricolettiane a ricordarti che la Consulta non poteva fare altro. A dirti che “se critichi adesso sei come Berlusconi” (fateci caso: l’unico argomento dei montiani è questo: “se ti lamenti sei come Berlusconi e sotto sotto lo rivuoi“).

Mai come adesso, forse, il livello di indignazione e capacità di discernere – di per sé mai altissimi in Italia – è stato così basso. Calma piatta. Perfino nella redazione di Tempi c’è più vita. Sia chiaro: in chiave giornalistica, come pure satirica, il brodino montiano (che ha i suoi meriti, come ricordato giornalmente dal Fatto Quotidiano che pure non gli fa sconti) è più stimolante. E pure redditizio, perché se tutti i giornali fanno opera di celebrazione, non ci metti poi molto a distinguerti. Non è quindi, questa, una lamentela “personale” o “corporativa”.  Si ha però la sensazione che questa stasi, e questa proliferazione di Restauratori, alla già derelitta Italia non faccia niente bene. Rivedere la Santanché, o gli Stracquadanio, e consolarsi con “l’ah quanto si stava peggio prima“, è un po’ poco come eccitazione democratica. Oltre che prassi, spesso e non volentieri, intellettualmente disonesta. Nonché fastidiosamente masochistica. Parafrasando il Giovanni Lindo Ferretti non ancora teocon: “Un’erezione triste per un coito modesto“.

di Andrea Scanzi

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/01/13/santanche-ovvero-polizza-monti/183603/

Sottoscrivo, firmo e passo parola.

12 gen 2012

LA PARABOLA DEL CATTIVO di Massimo Gramellini

Da noi funziona così. All’inizio sei Francesco Maria De Vito Piscicelli, imprenditore con faccia comica o crudele, dipende dalla foto, e vieni intercettato al telefono mentre ridacchi del terremoto dell’Aquila propiziatore di appalti. Diventi l’orco, il cattivo per antonomasia, il simbolo della cricca di affaristi che si disputa le briciole più grosse del banchetto della politica. Ti viene l’ulcera, finisci per qualche tempo in galera, poi cerchi di farti dimenticare, ma rovini tutto atterrando con l’elicottero sulla spiaggia di Ansedonia per portare la mamma a mangiare il pesce. Cominci impercettibilmente a spostarti verso la redenzione: diventi un pentito e inguai un sottosegretario dallo sguardo triste e dal cognome Malinconico, confessando di avergli pagato il conto di un albergo da signori al solo scopo di compiacere un amico. Smessi i panni dell’orco, inizi il percorso di avvicinamento al ruolo più ambito: quello della vittima. Rilasci interviste dove ti dipingi come un onesto lavoratore spremuto da gente senza scrupoli, «non le dico la volgarità delle richieste, i ricatti». Un brav’uomo a cui hanno tolto tutto: gli appalti, il porto d’armi, persino la licenza per l’elicottero. La parabola è quasi completa. Non ti rimane che l’ultimo passo: da imputato ergerti a giudice che pontifica contro il sistema di cui fa parte. Anche lo sghignazzo sul terremoto si trasforma in una prova del complotto ai tuoi danni. «Mi hanno crocefisso per una battuta» dici. E magari a questo punto vorresti pure l’applauso.

Be’, il mio non lo avrai.  

link: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/editoriali/hrubrica.asp?ID_blog=41








9 gen 2012

TV On The Radio


Vorrei porre all'attenzione del mio pubblico questo gruppo: TV On The Radio.
I TV on the Radio sono un gruppo statunitense nato nel 2001 a Brooklyn, New York, un misto di alternative rock e musica elettronica.

Sito ufficiale: http://www.tvontheradio.com/
Wiki: http://it.wikipedia.org/wiki/TV_on_the_Radio

ULTIMO ALBUM
2011 - Nine Types of Light

8 gen 2012

Sherlock Holmes 2 - Gioco di ombre

Avvincente, divertente, pirotecnico, quindi gran bel film!!
Ultima mia visita al cinema: Sherlock Holmes 2 - Gioco di ombre.

Ecco qua il link per il trailer.